Come riconoscere i disturbi alimentari

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono disturbi psichici che si manifestano spesso in età adolescenziale e prevalentemente nelle donne, nonostante negli ultimi anni sia in aumento l’incidenza negli uomini. Essi hanno delle caratteristiche ben precise e difficilmente possono essere confusi con altre patologie, sebbene spesso si presentino in comorbilità con altre problematiche. 

Il medico generale o gli specialisti, come il gastroenterologo, il dentista, lo psichiatra, il nutrizionista, qualora adeguatamente formati, possono essere dei validi diagnosti per quanto riguarda i DCA, per tutto il corredo di sintomi fisici che il paziente presenta, a seconda del disturbo alimentare di cui soffre (amenorrea, osteoporosi, gastrite, obesità, depressione, fragilità dentaria e molto altro).


Tali patologie sono piuttosto complesse e di lunga durata, talvolta con esiti piuttosto gravi. È per questo molto importante riconoscerne i segnali, per intercettare il profondo disagio ad essi sottostante ed evitare la cronicizzazione delle problematiche fisiche e psicologiche che essi comportano.

Come si curano - Metodo

MULTIDISCIPLINARIETÀ
Il metodo di cura scelto da Ananke è necessariamente caratterizzato dalla multidisciplinarietà, poiché questo tipo di sofferenze colpisce il soggetto a vari livelli. 

La sofferenza manifesta nei disturbi del comportamento alimentare racconta sempre il tentativo di dare senso e significato al dolore che nella sua profondità dilaga invadendo il corpo e le relazioni. 

EQUIPE COME “MENTE ESTESA”
Psicologi, Psicoterapeuti, Medici, Psichiatri, Nutrizionisti intervengono, prendono in cura e si prendono cura di corpi sofferenti che esprimono dolori emotivi profondi, percorsi di crescita smarriti, traumi ancora vivi, relazioni e modalità relazionali incagliate in scogli conflittuali.

La presa in carico delle persone è quindi caratterizzata dalla costante connessione dei singoli professionisti nell'Equipeche lavora quale "mente estesa", capace di accogliere il senso che il sintomo ha per il soggetto.

CURA DEL SINGOLO INDIVIDUO
In Ananke i percorsi di cura sono differenziati e misurati sulle necessità del singolo, per questo i vari Centri si caratterizzano per la varietà dei dispositivi clinici, lo spazio medico, nutrizionale, psichiatrico, psicoterapico individuale, psicoterapico di gruppo, lo spazio genitori, combinati in modalità differente per ogni persona.

VALUTAZIONE E PROPOSTA TERAPEUTICA
L'accesso ad Ananke prevede una prima fase valutativa, necessaria alla successiva proposta terapeutica, sempre condivisa e necessariamente scelta, perché è dalla scelta che occorre iniziare, quale primo passo verso la crescita interna, lo sviluppo, la vita.

Ricerca Scientifica

È ormai noto come, nell’ambito della patogenesi e del mantenimento dei disturbi del comportamento alimentare, la multifattorialità giochi un ruolo centrale. 

Le problematicità legate a questo tipo di disturbi, che si pongono a cavallo tra la psiche e il soma, sono molteplici, tanto che i dati sino ad ora presenti in letteratura, sia riguardo alla patogenesi, che rispetto all’evoluzione e alla cura di tali patologie, sono discordi e spesso inconsistenti. 

Al di là dei fattori psicologici e psichici che riguardano la soggettività dell’individuo e la sua storia di vita, è importante sottolineare l’importanza del versante neurobiologico nella genesi e nel mantenimento di tali patologie.

Le condotte alimentari disfunzionali coinvolgono diversi circuiti neuronali, in particolare i nuclei ipotalamici, la corteccia prefrontale e l’amigdala. I circuiti neuronali coinvolti nella regolazione del reward(sazietà e ricompensa) e del craving(desiderio impellente), svolgono un ruolo anche nella genesi e nel mantenimento di altri disturbi psichiatrici, nelle tossicodipendenze e sono inoltre implicati nella regolazione della fame, del comportamento e dell’emotività. 

Diverse regioni encefaliche, come la corteccia prefrontale e l’amigdala, sono coinvolte nei processi di gratificazione che derivano dal nutrimento, il sistema limbico (insula) è coinvolto nei processi che regolano il gusto, il sapore e le proprietà edoniche del cibo. È inoltre importante sottolineare che, molto spesso, i Dca si accompagnano ad altre condizioni patologiche che comprendono, fra le altre, i disturbi dell’umore, le tossicomanie e i disturbi dello spettro ossessivo compulsivo. 

Studi di neuroimaging condotti su pazienti affetti da DCA hanno dimostrato che queste patologie alterano la struttura e la fisiologia cerebrale.

Quanto detto vuole sottolineare come nella cura dei pazienti affetti da disturbi del comportamento alimentare, bisogna considerare l’importanza dell’interfaccia fra ciò che è organico e ciò che è psichico, abbandonando l’idea, coltivata troppo a lungo, che si possa scotomizzare il versante organico a favore di quello psicologico, o vice-versa. 

La comorbidità, ovvero la copresenza di altri disturbi psichiatrici, i disturbi organici legati alla malnutrizione (per difetto o per eccesso), i correlati neurofisiologici, costituiscono una serie di fattori da tenere in considerazione nello studio e nella cura dei Disturbi del comportamento alimentare. 

La speranza, è che la ricerca scientifica possa favorire l’acquisizione di nuove strategie terapeutiche per la cura di tali patologie in cui il binomio mente corpo costituisca il bersaglio principale della cura.  ANANKE si impegna quotidianamente a tale scopo, contribuendo con ricerche scientifiche, elaborazione di nuovi casi clinici e sviluppo di contributi teorici.